Crioterapia: è davvero efficace dopo il work-out?

Utilizzata da attrici del calibro di Jessica Alba, Lindsay Lohan, Demi Moore e Jennifer Aniston viene considerato un vero e proprio elisir di bellezza. Ma la crioterapia è davvero efficace per migliorare le prestazioni?

Per crioterapia s’intende l’esposizione del corpo a temperature molto basse: spesso si pratica con l’immersione in vasche piene di ghiaccio o restando alcuni secondi in camere raffreddate a circa -80°

Perplessità le aveva già espresse Sergio Noviello, presidente del Simoe (Società Italiana Medici Chirurghi e Operatori dell’Estetica) e membro della “Società Italiana di Medicina Estetica Agor”, affermando che “La letteratura scientifica internazionale al momento non risulta concorde sulla efficacia della crioterapia sistemica le complicanze e gli effetti collaterali che potrebbero verificarsi sono ancora oggetto di attenti studi […]. Inoltre i vantaggi sulla perdita di massa grassa vanno intesi comunque temporanei, in quanto si determinano solo variazioni delle dimensioni degli adipociti e non del loro numero”.

Più di recente, si è discusso sull’efficacia della crioterapia post Work-out, ovvero dopo un allenamento intenso (come dopo una corsa o degli esercizi in palestra).

Il primo studio “Post-exercise cold water immersion attenuates acute anabolic signalling and long-term adaptations in muscle to strength training” conclude affermando che l’utilizzo della CWI (Cold Water Immersion) attenua i cambiamenti acuti del numero delle cellule satellite e l’attività delle “chinasi” che regolano l’ipertrofia, il che può tradursi in minor guadagni in termini di forza e di ipertrofia nel medio-lungo termine.

Nel secondo studio “Does Regular Post-exercise Cold Application Attenuate Trained Muscle Adaptation?” è stato effettuato un test su un campione di 14 soggetti divisi in 2 gruppi, tutti sottoposti a un allenamento di resistenza con un carico di lavoro del 70%-80% 3 volte a settimana per 6 settimane. Il risultato? Il gruppo che ha effettuato la crioterapia dopo l’allenamento non ha riscontrato un aumento della forza massima muscolare e del diametro dell’arteria brachiale, dove invece nel gruppo non sottoposto a raffreddamento veniva riscontrato. Dunque, l’applicazione della “terapia del freddo” pare attenuare gli adattamenti muscolari e vascolari che normalmente si ottengono dagli allenamenti di resistenza.

 

Alla luce di questi studi, è lecito riconsiderare i motivi per i quali è tornata di “moda” l’usanza di immergersi nell’acqua ghiacciata dopo un allenamento. Questa pratica, sempre più diffusa, vuole dimostrare ancora una volta come “certe intuizioni modaiole con diffusione virale” tendano a diffondersi senza alcun fondamento scientifico: attenzione dunque a riconoscere la “Guru based medicine” dalla “Evidence based medicine”!

 

 

Dott. Marco Segina

Responsabile della sezione Fisioterapia Ortopedica e Sport del Poliambulatorio Fisiosan con sede a Trieste e a Muggia.
Amministratore della Polisportiva Venezia Giulia SSDarl – con sezioni Volley, Basket, BodyBuilding, Pesistica, Corsa, MountainBike.
Laureato in Fisioterapia con Lode C/o Facoltà di Medicina e Chirurgia di Trieste e Vincitore del premio miglior tesi di Laurea in Italia nel 2008 (Una nuova Scala di Valutazione delle Lombalgie).

Altri titoli:
Master Universitario in ecografia muscoloscheletrica per fisioterapisti e podologi;
Master Universitario in Osteopatia;
Diploma di Osteopractor (American Academy of Manipulative Therapy);
Diploma di Chiroterapia e manipolazioni vertebrali (Manipulation Italian Academy);
Diploma di Preparatore Atletico;
McKenzie method (level A,B,C,D,E);
Stecco method (I e II livello);
Dry Needlig cert. (American Academy of ManipulativeTherapy);
Spinal Manipulation cert. (American Academy of Manual Therapy);
McGill method (I,II,III livello);
Documentarion based care certificate instructor;
Istruttore di Functional Trainig;
Personal Trainer;
Tecnogym Exercise specialist.