L’artrosi è una delle malattie degenerative tra le più frequenti nella popolazione: basti pensare che ogni anno in Italia gli interventi di protesi all’anca per questa patologia sono circa 90 mila.

L’artrosi interessa le articolazioni che vengono sottoposte ad un’eccessiva compressione. Questo stato di tensione determina di conseguenza un’alterazione della cartilagine che riveste la zona interessata. Nel caso particolare dell’anca, il tessuto cartilagineo della testa del femore e dell’acetabolo viene usurato in maniera severa fino ad arrivare, nei casi più estremi, allo sfregamento diretto delle ossa.

Quali sono le cause dell’artrosi?

Partendo dal fatto che l’artrosi deriva sempre da un’eccessiva compressione della cartilagine, ci sono diversi fattori che causano questo tipo di patologia. Il primo resta sicuramente la degenerazione dovuta allo stato d’età avanzato; molto rilevante è poi un peso corporeo elevato ed infine l’esposizione a carichi e sforzi eccessivi. Tuttavia ci sono anche cause “esterne”, come traumi e micro-traumi, posture scorrette, mancanza di movimento, tensioni muscolari e legamentose; infine giocano un ruolo importate fattori ereditari e malformazioni.

Quali sono i sintomi?

È importante ricordare che il fisico reagisce a questa patologia tendendo a rendere più difficoltosi i movimenti come l’allungo del passo e determinati gesti e posture: tutti movimenti che portano ad una dilatazione e un allentamento delle tensioni delle articolazioni, arrivando anche a bloccare l’articolazione.

Nel caso della Coxartrosi, ovvero dell’artrosi dell’anca, tipici sono i dolori e le fitte nella zona inguinale e lombare, oltre che alle articolazioni dell’anca stessa. Col tempo, si accusano difficoltà a tenere un passo lungo, a eseguire in maniera sciolta movimenti semplici e a divaricare o accavallare le gambe. Negli stadi più complessi possono presentarsi escrescenze ossee o un totale blocco dell’articolazione.

E le terapie?

Variano in base allo stadio di avanzamento della malattia: se la cartilagine è assottigliata, in genere bastano modifiche nello stile di vita e nella postura per far regredire e fermare l’artrosi. Consigliate anche le terapie di allungamento muscolare e rinforzo per potenziare la muscolatura della zona e ridurre di conseguenza il carico sull’articolazione.

È bene ricordare che molti pazienti che soffrono di artrosi all’anca accusano anche dolori alla zona lombare: non bisogna dunque confondere le sciatalgie e cruralgie (infiammazioni del nervo crurale) con la coxartrosi. Ciò è dovuto al fatto che l’infiammazione di una radice nervosa lombare causa facilmente sintomi che sono molto simili a quelli della coxartrosi.

Concludendo, prima di pensare a una qualsiasi terapia è sempre opportuno farsi visitare così da accertarsi in primis della patologia specifica, poi scegliere la terapia più adatta ed efficace.

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Dott. Marco Segina