Lordosi cervicale ed ernia cervicale: una nuova conferma

Lordosi cervicale ed ernia cervicale

Da anni nel nostro Centro ci capita di vedere e trattare pazienti che arrivano con diagnosi di “rettilineizzazione del rachide cervicale”, spesso accompagnata da ernia cervicale, dolori al collo, cefalee, vertigini o formicolii lungo le braccia.

Da sempre osserviamo un legame molto stretto tra la perdita della normale lordosi cervicale ed un aumento dei disturbi meccanici e compressivi a carico dei dischi e delle strutture nervose. Ecco perché questo studio, pubblicato su Medicine®, non ci ha sorpreso: anzi, ha confermato con solidi numeri quello che la clinica ci aveva già insegnato.

Quando si parla di dolore cervicale, si tende spesso a etichettarlo come qualcosa di “meccanico” o legato a “tensione muscolare”, soprattutto nei soggetti giovani. Ma la verità è che, anche nei pazienti sotto i 40 anni, possono essere presenti alterazioni strutturali importanti, come ernie discali e rettilineizzazioni del rachide cervicale, spesso sottovalutate.

Lo studio che stiamo analizzando parte proprio da questa osservazione: negli ultimi anni, sempre più giovani adulti lamentano dolore persistente al collo, anche in assenza di traumi evidenti. E nel corso degli esami radiologici – in particolare la risonanza magnetica – si notano ernie del disco cervicale e rettificazioni o inversioni della curva fisiologica del collo.

La domanda da cui parte lo studio è molto concreta:

> Esiste una correlazione misurabile tra la perdita della fisiologica curvatura cervicale (lordosi) e la presenza e gravità dell’ernia del disco?

E ancora:

> Se si recupera la curvatura, i dischi migliorano?

È una domanda che non nasce per caso. Il motivo è che, nella pratica clinica, molti pazienti con rachide cervicale rettilineizzato presentano anche segni di degenerazione discale precoce, ernie multiple, oppure compressioni midollari lievi ma sintomatiche, anche in età giovane.

 

La biomeccanica cervicale ci dà già qualche indizio…

Nel rachide cervicale sano, la curva fisiologica (lordosi) permette di distribuire correttamente le forze lungo la colonna. Quando questa curva si perde, le forze compressive non si distribuiscono più in modo uniforme, e i dischi – in particolare quelli da C4 a C7 – finiscono per sopportare carichi maggiori, spesso in modo asimmetrico.

Da qui, secondo gli autori, nasce un circolo vizioso:

  1. Perdita della curvatura → maggiore carico discale
  2. Maggiore carico → degenerazione discale più rapida
  3. Degenerazione discale → perdita ulteriore della lordosi

Questo concetto è ben noto tra i clinici esperti, e da anni lo consideriamo nel trattamento dei pazienti con cervicalgia cronica o sintomi neurogeni da compressione.

Lo studio, quindi, si pone come obiettivo quello di quantificare questo legame: vedere se davvero, misurando la curvatura e confrontandola con i dati delle risonanze, emerge una correlazione chiara tra forma della colonna e salute del disco.

Lordosi cervicale ed ernia cervicale

Lo studio: cosa è stato analizzato e su chi

Il lavoro ha coinvolto 300 pazienti giovani (sotto i 40 anni) affetti da dolore cervicale (cervicalgia).

Questi sono stati suddivisi in tre gruppi in base alla curvatura cervicale (misurata con metodo di Borden su radiografia laterale):

  • gruppo con lordosi normale (curvatura normale >7 mm),
  • gruppo con lordosi rettilineizzata (0-7 mm),
  • gruppo con inversione di curva (cifosi cervicale) (<0 mm, cioè con curvatura inversa).

Tutti i pazienti sono stati sottoposti a risonanza magnetica cervicale, per misurare:

  • se presentassero ernie del disco e misurarne il grado,
  • lo spazio tra i dischi,
  • il rapporto G/F, ovvero la compressione del midollo spinale.

 

Cosa è emerso dai dati?

I risultati parlano chiaro:

Più si perde la fisiologica lordosi, maggiore è l’ernia

  • Nei soggetti con curva fisiologica (lordosi), il grado medio di ernia era 0.88 mm
  • Nei soggetti con rachide rettilineizzato, l’ernia era di 1.58 mm
  • Nei soggetti con curvatura invertita (cifosi), si arrivava a 3.31 mm

Anche la compressione midollare aumenta con la perdita della curva

  • Il G/F ratio, indice di compressione del midollo spinale, diminuiva progressivamente nei gruppi rettilineo e cifotico

Recuperare la curva può migliorare l’ernia e lo spazio discale

Un sottogruppo di pazienti è stato seguito nel tempo con trattamenti mirati: chi ha recuperato la fisiologica curvatura ha mostrato:

  • Riduzione dell’ernia (da 2.58 mm a 1.51 mm)
  • Aumento dell’altezza dello spazio discale (da 6.79 mm a 8.71 mm)

 

Cosa significa tutto questo?

Significa che la forma conta e che la fisioterapia mirata può far recuperare la lordosi cervicale.

La colonna cervicale non è “una curva” per caso: la sua lordosi serve a distribuire i carichi, ammortizzare le forze, proteggere le strutture nervose. Quando si perde questa curvatura (per posture errate prolungate, stili di vita poco attivi, traumi, tensioni muscolari croniche), il disco viene caricato male, e nel tempo si deforma, perde idratazione, e in molti casi si genera un’ernia.

La cosa interessante è che, quando la curva migliora, anche le strutture interne migliorano: l’ernia può ridursi, lo spazio discale si recupera, e la compressione sul midollo diminuisce.

 

Lo avevamo già visto… ma ora è confermato

Quello che questo studio dimostra con dati misurabili e strumenti avanzati di imaging, è esattamente ciò che noi osserviamo ogni giorno da oltre 25 anni nel nostro Centro.

Pazienti che arrivano con dolori cervicali, formicolii, difficoltà di movimento, e una risonanza che evidenzia ernie e perdita di lordosi cervicale. E che migliorano non solo nei sintomi, ma anche nelle immagini, quando il trattamento è mirato a recuperare la funzione e la forma della colonna.

 

Hai dolore al collo, una rettilineizzazione cervicale o un’ernia che ti crea problemi?

Non è sempre necessario ricorrere a farmaci o interventi. Ma è fondamentale sapere cosa c’è davvero dietro il tuo dolore.

Ogni anno, nel nostro Centro, eseguiamo oltre 20.000 trattamenti mirati sulla colonna vertebrale, sempre partendo da una valutazione precisa e da un approccio integrato tra terapia manuale, esercizio attivo, rieducazione e strategie personalizzate.

Se hai Cervicobrachialgia, una risonanza che parla di ernia, o se ti è stato detto che hai una “colonna dritta” che non dovrebbe esserlo… contattaci.

Siamo qui per aiutarti a ritrovare la tua curva, la tua funzione e la tua qualità di vita.

 

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Fonte scientifica
Gao K, Zhang J, Lai J, et al. Correlation between cervical lordosis and cervical disc herniation in young patients with neck pain. Medicine. 2019;98(31):e16545. https://doi.org/10.1097/MD.0000000000016545

 

Dott. Marco Segina

Responsabile della sezione Fisioterapia Ortopedica e Sport del Poliambulatorio Fisiosan con sede a Trieste e a Muggia.
Amministratore della Polisportiva Venezia Giulia SSDarl – con sezioni Volley, Basket, BodyBuilding, Pesistica, Corsa, MountainBike.
Laureato in Fisioterapia con Lode C/o Facoltà di Medicina e Chirurgia di Trieste e Vincitore del premio miglior tesi di Laurea in Italia nel 2008 (Una nuova Scala di Valutazione delle Lombalgie).

Altri titoli:
Master Universitario in ecografia muscoloscheletrica per fisioterapisti e podologi;
Master Universitario in Osteopatia;
Diploma di Osteopractor (American Academy of Manipulative Therapy);
Diploma di Chiroterapia e manipolazioni vertebrali (Manipulation Italian Academy);
Diploma di Preparatore Atletico;
McKenzie method (level A,B,C,D,E);
Stecco method (I e II livello);
Dry Needlig cert. (American Academy of ManipulativeTherapy);
Spinal Manipulation cert. (American Academy of Manual Therapy);
McGill method (I,II,III livello);
Documentarion based care certificate instructor;
Istruttore di Functional Trainig;
Personal Trainer;
Tecnogym Exercise specialist.