Le tecniche ad energia muscolare sono da attribuire all’osteopata americano Fred Mitchell. Egli elaborò le sue idee ottenendo un sistema diagnostico e terapeutico che, attraverso complessi meccanismi neurologici in seguito a contrazioni muscolari guidate, permetteva ad un muscolo accorciato di essere allungato fino a raggiungere una nuova lunghezza a riposo.
L’utilizzo di queste tecniche consiste in una contrazione volontaria di alcuni muscoli del paziente seguendo i vettori di applicazione; la contrazione viene effettuata verso una controforza esercitata dall’operatore stesso, a diversi gradi di intensità.
Quando utilizzarle
Le tecniche ad energia muscolare sono molto utili in caso sia necessario ristabilire l’equilibrio dei gruppi muscolari antagonisti, riequilibrare le relazioni neuromuscolari dei muscoli spasmo, migliorare la microcircolazione locale in caso di edemi oppure mobilizzare e riposizionare un’articolazione che presenta una restrizione di mobilità.
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Tecniche principali di contrazione muscolare
Tecnica Isometrica
Questa tecnica prevede un lavoro in contro-resistenza di ugual intensità tra l’energia muscolare del paziente e quella dell’operatore, senza provocare spostamenti dei capi articolari.
Questo tipo di contrazione permette di sfruttare il riflesso miotatico inverso, determinando uno stiramento di una certa entità a cui corrisponde un rilasciamento dell’agonista, il quale provoca un riflesso inibitore. Una volta che l’agonista viene rilasciato è possibile raggiungere un’altra barriera di movimento. La contrazione ha durata di 7/8 secondi ed è principalmente usata sul bacino e il rachide.
Metodo isotonico (concentrico)
La contrazione è tale per cui la forza dell’operatore è minore di quella del paziente e avviene quando la tensione muscolare provoca un avvicinamento muscolare. È possibile sfruttare questa tecnica per aumentare il tono e la forza muscolare, per mobilizzare un’articolazione o per lavorare un edema.
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Metodo isolitico (isotonica eccentrica)
La resistenza esercitata deve essere superiore alla forza esercitata dal paziente ed è utilizzata quando vi è tendenza a fibrosi del tessuto connettivo.
Metodo isocinetico
Consiste nell’esercitare delle resistenze crescenti e quindi con reclutamento sempre maggiore di unità motorie del muscolo.
Il tema della contrazione muscolare non deve essere sottovalutato: spesso si tende a pensare che contrarre e distendere un muscolo con esercizi all’apparenza semplici sia una cosa da nulla, ma proprio da questo errore di valutazione spesso si può incorrere in problematiche collaterali, anche sul lungo periodo. Prima di mettere in pratica qualsiasi soluzione “fai da te”, confrontati uno specialista: in questo modo sarai sicuro della terapia e non rischierai di peggiorare la condizione del tuo muscolo!
dott. Ft. Marco Segina
Dott. Marco Segina
Responsabile della sezione Fisioterapia Ortopedica e Sport del Poliambulatorio Fisiosan con sede a Trieste e a Muggia.
Amministratore della Polisportiva Venezia Giulia SSDarl – con sezioni Volley, Basket, BodyBuilding, Pesistica, Corsa, MountainBike.
Laureato in Fisioterapia con Lode C/o Facoltà di Medicina e Chirurgia di Trieste e Vincitore del premio miglior tesi di Laurea in Italia nel 2008 (Una nuova Scala di Valutazione delle Lombalgie).
Altri titoli:
Master Universitario in ecografia muscoloscheletrica per fisioterapisti e podologi;
Master Universitario in Osteopatia;
Diploma di Osteopractor (American Academy of Manipulative Therapy);
Diploma di Chiroterapia e manipolazioni vertebrali (Manipulation Italian Academy);
Diploma di Preparatore Atletico;
McKenzie method (level A,B,C,D,E);
Stecco method (I e II livello);
Dry Needlig cert. (American Academy of ManipulativeTherapy);
Spinal Manipulation cert. (American Academy of Manual Therapy);
McGill method (I,II,III livello);
Documentarion based care certificate instructor;
Istruttore di Functional Trainig;
Personal Trainer;
Tecnogym Exercise specialist.