Facciamo chiarezza riguardo una condizione comune nella popolazione, ma per cui spesso è difficile reperire informazioni chiare e semplici da seguire.
Preoccupazione e sconforto spesso accompagnano l’approccio all’alimentazione “senza nichel” … Ma deve essere davvero così?
Scopriamolo insieme…
Caratteristiche
L’allergia al nichel o sensibilità al nichel è un’allergia dose-dipendente, il manifestarsi dei sintomi e dei disturbi è legato al superamento di una soglia, ossia all’assorbimento di una quantità giornaliera di nichel superiore ai 250-350 µg.
I sintomi si manifestano in maniera tardiva, ossia generalmente dopo almeno 24 ore dal superamento della soglia o dall’assunzione massiccia del minerale.
L’allergia al nichel viene classificata in 2 forme: allergia o dermatite da contatto e allergia sistemica.
Nel primo caso, i sintomi che si manifestano sono esclusivamente cutanei, come dermatite, orticaria, prurito o lesioni cutanee. Nel caso dell’allergia sistemica, invece, ai sintomi cutanei (non sempre presenti) si affiancano anche sintomi extra cutanei, ad esempio:
- gastrointestinali (dolore addominale, diarrea, gonfiore addominale, meteorismo, acidità, nausea, ecc.);
- respiratori (rinite e asma);
- neurologici (mal di testa);
- generalizzati (febbre, fibromialgia, dolore articolare, fatica cronica, ecc.).
Nel caso di allergia da contatto, l’intervento e la modifica dell’alimentazione in favore di una dieta a ridotto contenuto di nichel non sono necessari. Al contrario, è necessario intervenire anche a livello alimentare nel caso di allergia sistemica, per favorire la remissione dei sintomi e il benessere del paziente.
Fonti di nichel
Il nichel è un minerale ubiquitario nell’ambiente, ovvero è presente in acqua, suolo e atmosfera.
Le principali fonti di questo minerale che possiamo incontrare ogni giorno sono:
- acciaio inossidabile (recipienti, utensili e pentolame in acciaio);
- bigiotteria;
- accessori con parti metalliche (es. occhiali, bottoni, cinture, chiavi, monete);
- tinture per ceramiche, porcellane e vetro;
- alcuni cosmetici e saponi;
- fumo di sigaretta (1-3 µg per ogni sigaretta);
- acqua del rubinetto;
- prodotti conservati in lattina (legumi, conserve, tonno, ecc.);
- terreno di coltivazione*.
*il contenuto di nichel può variare in base al tipo di terreno, all’impiego di fertilizzanti sintetici e pesticidi, alla contaminazione del suolo con rifiuti industriali o urbani e alla distanza da fonderie.
È importante conoscere le principali fonti di nichel in maniera da limitarne il contatto e l’utilizzo, per quanto possibile, e valutare criticamente il manifestarsi dei propri sintomi, in quanto la manifestazione e l’intensità dei disturbi varia da persona a persona.
Nichel e alimentazione
Nel caso di allergia sistemica è opportuno imparare a organizzare la propria alimentazione quotidiana cercando di limitare l’assunzione del minerale contrastando la manifestazione dei sintomi.
Essendo il nichel molto presente nell’ambiente e negli alimenti, non sarà possibile escluderlo completamente (non esiste una dieta a zero contenuto di nichel), tuttavia, è possibile scegliere gli alimenti in maniera da ridurne l’apporto quotidiano.
Nonostante esista in letteratura una classificazione dei cibi in base al loro contenuto di nichel, è importante sapere che la quantità può variare in base ai processi produttivi e trasformazione che l’alimento ha subito (es. terreno di coltivazione, acqua per irrigazione e lavaggio, contatto con macchinari o contenitori metallici, trasporto, ecc.).
N.B.: Per contrastare l’assorbimento del nichel a livello intestinale è importante consumare cibi ricchi di ferro e evitare di incorrere in carenza (o anemia da carenza di ferro), in quanto l’organismo tenderebbe ad assorbire maggiormente il nichel.
Al contrario, un buono stato del ferro e dell’emoglobina sfavoriscono l’assorbimento del nichel.
Anche l’abitudine di inserire ai pasti cibi ricchi di vitamina C garantisce una buona protezione in tal senso, favorendo anch’essa l’assorbimento del ferro.
Cibi ricchi di FERRO (e a ridotto contenuto di nichel):
- verdure verdi scuro in foglia (rucola, radicchio, spinaci, bieta, cavolo nero, cicoria, cime di rapa, asparagi, ecc.);
- ceci;
- fichi secchi, albicocche disidratate.
Come arricchire i pasti di VITAMINA C?
- aggiungere del succo di limone/arancia o fettine di arancia alle insalate di rucola, spinacino, ecc.;
- aggiungere una fettina di limone nell’acqua che utilizzi durante il pasto;
- terminare il pasto con una mela o una pera, o aggiungerle alle preparazioni;
- inserire ai pasti delle verdure ricche di carotene, come le carote, peperoni, pomodori;
- aggiungere alla colazione o agli spuntini i frutti di bosco;
- anche le verdure contengono vitamina C, no stress!
Inoltre, anche ammollare i legumi secchi e i cereali molto a lungo, fino alla germogliazione, favorisce la biodisponibilità del ferro e degli altri micronutrienti. Prima di utilizzarli è importante sciacquali bene eliminando l’acqua di ammollo!
In sintesi
Ecco riassunte alcune accortezze da mettere in atto per rendere l’ALIMENTAZIONE POVERA DI NICHEL:
- Evitare i cibi considerati ad alto contenuto di nichel: arachidi, fagioli, lenticchie, soia, avena, cacao (e cioccolato), noci e nocciole, farina e cereali integrali.
- Evitare gli integratori vitaminici contenenti nichel.
- Evitare il cibo in scatola (tonno, aringhe, sardine, legumi, ecc.).
- Preferire il consumo di cereali raffinati e non integrali, come riso, frumento raffinato e il consumo di patate.
- Molte verdure sono ben tollerate, come cavoli, broccoli, carote, zucca e cetrioli, o la frutta come banane, mele e agrumi.
- Tè e caffè possono essere consumati, ma con moderazione.
- Evitare utensili nichelati per cucinare o servire le pietanze.
- Evitare di bere (o di utilizzare per cucinare) la prima acqua che esce dal rubinetto la mattina, meglio lasciarla scorrere un po’.
- Evitare Il fumo di sigaretta, ogni sigaretta contiene 1-3 μg di nichel.
- Consumare cibi ricchi di vitamina C e cibi ricchi di ferro.
CLASSIFICAZIONE dei cibi in base al contenuto di nichel (basso-medio-alto):
Fonte: Notiziario allergologico 2019
Impareremo a prediligere il consumo dei cibi a basso contenuto di nichel e inserire nella giornata meno frequentemente quelli a medio contenuto. I cibi scritti in verde possono essere consumati più frequentemente (se ben tollerati) e se inseriti in una giornata alimentare a basso contenuto.
N.B.: la miglior o peggior tolleranza agli alimenti è variabile da persona a persona, per cui prima di escludere completamente un alimento, valutare la risposta individuale.
Pasti a ridotto contenuto di Nichel (qualche esempio)
Di seguito sono riportati alcuni esempi di pasti a ridotto contenuto di nichel da inserire facilmente nell’alimentazione quotidiana. Non serve rinunciare al gusto!
Durante il primo periodo di dieta si consiglia di stilare un diario alimentare quotidiano per tenere traccia degli alimenti consumati e gli eventuali disturbi manifestati nel corso della giornata.
Di seguito è disponibile una tabella scaricabile:
https://drive.google.com/file/d/17HZe7SZhsEkyzZ7ulCeJgPofM1Bj9YG5/view?usp=sharing
In caso di allergia o sensibilità al nichel il supporto di un professionista della nutrizione è importante per acquisire autonomia e consapevolezza nella gestione dell’alimentazione quotidiana. Grazie a poche indicazioni personalizzate, in poco tempo sarà possibile organizzare la ruotine alimentare senza rinunce eccessive (dettate dalla paura di stare male o da false informazioni), arricchendo i pasti di gusto e varietà.
Recuperare un rapporto sereno e di fiducia con l’alimentazione di ogni giorno è possibile… Anche con l’allergia al nichel!
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Dott.ssa Sofia Beltrami
Laurea Triennale in Scienze e Tecnologie Biologiche
Laurea Magistrale in Scienze della Nutrizione Umana
Abilitata all’esercizio della professione di Biologa-Biologa Nutrizionista