L’ernia del disco cervicale è una condizione più frequente di quanto si possa immaginare: spesso, infatti, si soffre di ernia del disco senza saperlo, semplicemente perché non tutte le ernie del disco danno sintomi radicolari (sintomi che coinvolgono una o più nervi) o importanti.
L’ernia infatti può causare sintomi molto differenti tra loro, a partire da un dolore al collo più o meno intenso (alcuni soggetti possono avere ernie del disco che non provocano sintomi se non un po’ di fastidio), fino una sensazione di formicolio al braccio o alla mano, intorpidimento o debolezza sempre a braccia e mani.
I sintomi possono variare a seconda del disco coinvolto (esistono 6 dischi cervicali) dell’entità e della localizzazione dell’ernia. Possono comparire formicolio o dolore solo ad alcune dita o alla zona della spalla o della scapola.
È possibile, anche se meno frequentemente, che i sintomi si manifestino bilateralmente.
In rari casi, quando l’ernia è particolarmente voluminosa, possono manifestarsi anche sintomi agli arti inferiori e si può verificare una perdita di controllo degli sfinteri (quando la compressione manda in sofferenza il midollo spinale).
Gestione del dolore da ernia cervicale
Il dolore al collo o braccio, causato da un’ernia può essere breve, durare solo pochi giorni e poi migliorare oppure può rimanere intenso per parecchie settimane e a volte cronicizzare stabilizzandosi anche per mesi.
La cosa più frequente è che il dolore passi una fase acuta della durata di 2-3 settimane, per poi risolversi più o meno completamente ma lasciando delle fasi di riacutizzazione più o meno imprevedibili nei mesi successivi.
In genere raramente i sintomi superano i sei mesi di durata anche se il disco potrebbe non guarire completamente. (1)
La buona notizia è che la maggior parte delle ernie del disco e dei sintomi può essere gestita con successo tramite esercizi, fisioterapia e terapie farmacologiche senza ricorrere alla chirurgia.
Come si forma un’ernia del disco cervicale:
Il nostro collo è dotato di sette vertebre cervicali e di sei dischi intervertebrali.
Il disco è la parte fibro-cartilaginea che separa le vertebre e ne permette il movimento parziale tra esse.
Il disco è composto a sua volta da due parti principali:
- l’Anulus fibroso, strato esterno, costituito da fibre di collagene concentriche, che rendono il disco forte e permettono il contenimento del suo nucleo;
- il Nucleo Polposo, l’interno del disco, di consistenza gelatinosa molto viscosa (di consistenza simile al catrame per intenderci) composto da una rete di proteine e acqua. Questa parte è simile al gel “ammortizzante” contenuto in alcune suole di scarpe da ginnastica con lo scopo di rendere possibile il movimento e di attutire e distribuire i carichi assiali sulle vertebre.
L’ernia del disco si forma quando la parte esterna si logora, degenera e fessura permettendo a una quota più o meno importante del nucleo di fuoriuscire. Il dolore si avverte intenso quando la parte erniata va a comprimere e irritare per contatto una radice nervosa cervicale.
Fattori di rischio per un’ernia del disco cervicale
Il rischio di sviluppare ernie del disco cervicale aumenta con l’aumentare dell’età. Alcune stime suggeriscono che è più probabile che un’ernia del disco cervicale si sviluppi tra i 30 e i 50 anni (2).
La maggior parte degli studi rivelano che gli uomini sono a maggior rischio di sviluppare ernia del disco cervicale (1) ma studi recenti invece indicano le donne come maggiormente colpite (3).
Il tasso di ernia del disco cervicale che si verifica nella popolazione adulta è stato stimato tra lo 0,5 e il 2%. (1). Anche se molti casi di ernia possono essere asintomatici e dunque non essere stati conteggiati, le stime dunque variano a seconda della popolazione presa in considerazione.
Tra i fattori predisponenti possiamo citare il fumo, l’utilizzo ripetitivo del collo per lavori pesanti, i traumi ripetuti.
Quando un’ernia del disco cervicale va considerata “grave”?
Raramente, fortunatamente, i segni e i sintomi di un’ernia del disco cervicale possono gradualmente peggiorare anziché migliorare e stabilizzarsi da soli.
Se una radice nervosa cervicale rimane “pizzicata” e infiammata possono comparire formicolio, dolore, torpore e debolezza in determinati territori del braccio e della mano.
Allo stesso modo se il midollo cervicale viene compresso da un’ernia voluminosa, possono presentarsi problemi di deambulazione, di controllo degli arti inferiori e degli sfinteri.
Questi ultimi sintomi, seppur rari, richiedono cure mediche tempestive per evitare che peggiorino o che restino del tutto o in parte permanenti.
In linea di principio, il dolore, per quanto intenso se non accompagnato da deficit di forza, di sensibilità e di controllo non è un sintomo preoccupante.
In ogni caso è consigliabile, quando il dolore coinvolge il braccio o la spalla, anche in assenza di formicolio, debolezza o altri disturbi, la valutazione da parte di un clinico esperto.
Segni e sintomi dell’ernia del disco cervicale
Quando avviene un’ernia del disco, il contenuto proteico del nucleo fuoriesce nello strato esterno e può provocare i seguenti sintomi.
- Dolore al collo
Questo è tipicamente sentito posteriormente o lateralmente al collo, può essere bilaterale o monolaterale. La sua entità può variare da lieve a molto intensa.
- Dolore radicolare
Il dolore si irradia coinvolgendo territori lontani dal collo, come la scapola, il braccio e arrivare fino alla mano o alle dita. A volte può esser descritto come bruciore o un dolore simile a una scossa elettrica.
- Radicolopatia cervicale
Un nervo sofferente, compresso o infiammato, può causare anche intorpidimento, debolezza e formicolii in vari territori lontani dal collo, spalla, braccio, avambraccio, mano o dita.
- Sintomi che peggiorano o migliorano con attività o posture specifiche: il dolore da ernia del disco tende a essere intermittente, con sintomi di fondo che possono non scomparire ma altri che peggiorano o compaiono solo a seguito o durante determinate attività o posture.
- Rigidità cervicale
A volte i pazienti con ernia del disco più che soffrire di dolore o altri sintomi al braccio, accusano solo una rigidità cervicale che si manifesta tipicamente al mattino, migliora durante le prime ore della giornata e tende a ripeggiorare durante la giornata o alla sera. La rigidità è spesso associata a tensioni muscolari e contratture dei muscoli del collo o delle spalle (trapezi).
Segni e sintomi dell’ernia del disco cervicale in base al disco erniato
Come detto, il rachide cervicale è composto da sette vertebre cervicali e da sei dischi intervertebrali.
I dischi vengono nominati sulla base del numero di vertebra adiacente ad essi, ad esempio il disco C5-C6 è quello compreso tra la sesta vertebra cervicale e la quinta.
Tra le due vertebre, in prossimità del disco, vi è il forame di coniugazione, struttura che permette la fuoriuscita della radice nervosa propria di ogni singolo forame. Ogni coppia di vertebre, forma due forami di coniugazione, uno a destra e uno a sinistra, dal quale esce la radice nervosa propria di quel forame.
Ad esempio, tra la sesta vertebra cervicale e la quinta, troveremo il disco, e posteriormente ad esso, i due forami, uno destro e uno sinistro, dal quale uscirà la radice nervosa C6 di destra e C6 di sinistra.
Come detto i sintomi possono variare in base disco coinvolto e di conseguenza alla radice nervosa compressa.
Nel grafico sottostante riportiamo i territori nei quali si verificano tipicamente i sintomi per ciascuna radice nervosa coinvolta. (possono esserci differenze tra i soggetti, questi schemi rappresentano la normalità).
Le cause dell’ernia del disco cervicale
Le cause più comuni dell’ernia del disco cervicale vanno ricercate nell’usura che certe posture e attività comportano, nella propria genetica (è ereditaria la predisposizione), nel tipo di lavoro e sport svolti, nello stile di vita (stare molto tempo seduti predispone a sviluppare ernie del disco così come svolgere lavori molto gravosi, senza l’adeguata preparazione, e nei traumi.
Come avviene la diagnosi di ernia del disco
la diagnosi avviene tramite un esame radiologico come la TC o la RMN.
I sintomi possono essere sufficienti a definire la sofferenza della radice nervosa, la radicolopatia ma non la causa di essa: infatti la radice nervosa potrebbe esser sofferente anche a causa di una stenosi del forame o di una spondilosi /osteofitosi cervicale importante.
Questo genere di esami viene in genere prescritto dal proprio medico o dallo specialista a seguito della visita e permette di dare un nome alla causa dei sintomi.
Per iniziare le terapie fisiche, manuali e strumentali, potrebbero non essere necessari esami radiologici ma potrebbe bastare il corretto inquadramento clinico.
Il trattamento conservativo dell’ernia del disco cervicale
Il dolore e i sintomi causati da un’ernia del disco cervicale possono in genere essere gestiti con trattamenti fisioterapici conservativi. I trattamenti iniziali possono includere i farmaci antidolorifici, i corticosteroidi e gli antinfiammatori non steroidei. La fisioterapia se fatta nel modo corretto può portare nella maggior parte dei casi a una remissione completa dei sintomi nell’arco di 10-20 sedute.
Modificare le attività
L’ernia in genere provoca sintomi che possono variare in base alle posture o alle attività: sarà importante provare a eliminare ciò che causa i sintomi o che li peggiora. In questo l’aiuto del fisioterapista sarà fondamentale perché in base alla visita saprà indicarti esercizi decompressivi, di rinforzo o di sollievo che potrai fare durante la giornata per non dover sospendere del tutto le tue attività.
Farmaci
I farmaci generalmente prescritti dal medico vanno dai classici FANS (antinfiammatori non steroidei) come l’ibuprofene, il diclofenac o il ketoprofene, ai farmaci miorilassanti.
Possono essere prescritti anche farmaci cortisonici per le prime settimane in caso di sofferenza radicolare importante.
Fisioterapia
I protocolli terapeutici per curare un’ernia del disco si basano sulla ricerca meccanica dei movimenti che provocano un peggioramento dei sintomi e sull’impostazione di esercizi specifici che possono aiutare a ridurre la sintomatologia e dunque portare a una guarigione accelerata.
Ecco un esempio di esercizio che può aiutare nelle discopatie cervicali o nelle ernie cervicali:
Il perpetuare dei gesti provocativi, a volte inconsapevolmente, può provocare la cronicizzazione del dolore, e all’indebolimento graduale della muscolatura che fa da “impalcatura” alle vertebre cervicali.
Con la perdita della muscolatura si perderà gradualmente controllo motorio e con esso aumenterà la “fragilità” della colonna e la sua facilità a infortunarsi nuovamente.
In questi casi vanno abbinati esercizi specifici di rinforzo che possono essere svolti autonomamente ma sempre sotto direttiva del fisioterapista che saprà come indirizzarti nella costruzione del tuo auto trattamento specifico.
Di seguito un esempio di esercizio che, passata la fase acuta, può esser suggerito per rinforzare la muscolatura posteriore:
Nelle fasi iniziali, quando il dolore è particolarmente intenso, determinate tecniche manipolative e manuali possono dare sollievo e permettere una più rapida ed efficace terapia basata su esercizi.
I centri più evoluti possono aiutarti con dei macchinari specifici progettati per in rinforzo graduale e progressivo della muscolatura che consente di rieducare il paziente al movimento, rinforzando la muscolatura, mantenendo range di movimento controllati e asintomatici.
Iniezioni
Se i farmaci per via orale e la terapia fisica non forniscono abbastanza sollievo dal dolore, possono essere prese in considerazione diverse tipologie di iniezioni terapeutiche.
L’obiettivo di un’iniezione per un’ernia del disco cervicale è posizionare il farmaco direttamente dove deve essere senza danneggiare le strutture critiche vicine o all’interno della colonna vertebrale, come le radici nervose, i vasi sanguigni o il midollo spinale. Due iniezioni comuni per l’ernia del disco cervicale includono le iniezioni di corticosteroidi o di ossigeno/ozono .
Queste miscele possono essere iniettate direttamente a livello epidurale, a livello fora minale (vicino alla radice nervosa) o a livello muscolare paravertebrale.
Chirurgia in caso di ernia del disco cervicale
Qualora i sintomi fossero, debolezza, perdita di controllo totale o parziale di un arto o parte di essa, il chirurgo potrebbe suggerire di intervenire per decomprimere la radice nervosa o il midollo.
Le tipologie di intervento variano molto a seconda dell’età del paziente, del tipo di ernia e dello stato degli altri dischi / vertebre del paziente.
Esistono oggi approcci mini invasivi che in alcuni casi danno ottimi tempi di recupero e minimi problemi nel post operatorio.
I pro e i contro vanno discussi con il proprio chirurgo e non troviamo corretto esporre tutte le tipologie di intervento possibili e i possibili effetti collaterali.
Fisioterapia post chirurgica nell’ernia del disco
Al fine di recuperare al meglio la funzionalità e ridurre al minimo il rischio di recidive, la fisioterapia post operatoria dovrebbe includere un percorso graduale di educazione posturale, trattamento della cicatrice, rieducazione funzionale e rinforzo graduale della muscolatura cervicale.
Solo recuperando mobilità, forza, coordinazione e posture ottimali possiamo ridurre al minimo il rischio di successive ricadute che purtroppo in assenza di fisioterapia sono piuttosto elevate nel corso degli anni successivi all’intervento.
Se hai bisogno di una visita per risolvere il tuo problema cervicale
Poliambulatorio Fisiosan è un centro di fisioterapia autorizzato. Il nostro team si compone di professionisti qualificati che valutano e soddisfano tutte le esigenze di cui hanno bisogno i nostri pazienti.
Bibliografia di riferimento:
- Wong JJ, Côté P, Quesnele JJ, Stern PJ, Mior SA. Il decorso e i fattori prognostici dell’ernia del disco cervicale sintomatica con radicolopatia: una revisione sistematica della letteratura. Colonna vertebrale J. 2014; 14(8):1781-9.
- Massa RN, Mesfin FB. Ernia, disco. 27 ottobre 2018. StatPearls [Internet]. Treasure Island (FL): StatPearls Publishing; 2019 gennaio-. Disponibile da: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK441822/ . PubMed PMID: 28722852.
- Kim YK, Kang D, Lee, Ilho, Kim SY. Differenze nell’incidenza dell’ernia del disco cervicale e lombare sintomatica in base all’età, alla sec e all’idoneità all’assicurazione sanitaria nazionale: uno studio pilota sull’associazione della malattia con il lavoro. Int J Environ Res Sanità pubblica. 2018; 15(10): 2094. doi: 10.3390/ijerph15102094.
Dott. Marco Segina
Responsabile della sezione Fisioterapia Ortopedica e Sport del Poliambulatorio Fisiosan con sede a Trieste e a Muggia.
Amministratore della Polisportiva Venezia Giulia SSDarl – con sezioni Volley, Basket, BodyBuilding, Pesistica, Corsa, MountainBike.
Laureato in Fisioterapia con Lode C/o Facoltà di Medicina e Chirurgia di Trieste e Vincitore del premio miglior tesi di Laurea in Italia nel 2008 (Una nuova Scala di Valutazione delle Lombalgie).
Altri titoli:
Master Universitario in ecografia muscoloscheletrica per fisioterapisti e podologi;
Master Universitario in Osteopatia;
Diploma di Osteopractor (American Academy of Manipulative Therapy);
Diploma di Chiroterapia e manipolazioni vertebrali (Manipulation Italian Academy);
Diploma di Preparatore Atletico;
McKenzie method (level A,B,C,D,E);
Stecco method (I e II livello);
Dry Needlig cert. (American Academy of ManipulativeTherapy);
Spinal Manipulation cert. (American Academy of Manual Therapy);
McGill method (I,II,III livello);
Documentarion based care certificate instructor;
Istruttore di Functional Trainig;
Personal Trainer;
Tecnogym Exercise specialist.