Spondilolisi e spondilolistesi sono due patologie della schiena considerate abbastanza gravi che possono manifestarsi in soggetti predisposti geneticamente soprattutto a causa di sport molto stressanti per la colonna vertebrale. I termini, spondilo, lisi e olistesi derivano del greco e significano rispettivamente vertebra, rottura e scivolamento. Chiamiamo spondilolisi, infatti, un’interruzione nell’arco vertebrale e spondilolistesi uno scivolamento in avanti del corpo vertebrale rispetto al segmento sottostante e quindi un disallineamento della colonna.
La causa principale è una lisi dell’istmo, quindi una “frattura” in una porzione posteriore della colonna formata da tessuto fibroso e non osseo che, sebbene non abbia come funzione principale il sostegno, serve a limitare il movimento della colonna vertebrale. Fratturandosi ovviamente consente uno scivolamento che può essere anche molto esteso.
I sintomi sono di varia entità, in quanto la spondilolistesi può essere asintomatica o manifestare un dolore sordo, più o meno intenso nella zona interessata o in prossimità di essa. Altri sintomi che possono annunciare questa frattura sono un dolore diffuso lungo la colonna vertebrale fino alle cosce, tensione dei muscoli posteriori, parestesie, debolezza muscolare.
Gli sport più rischiosi per la formazione di questa patologia sono gli sport di combattimento, tuffi, nuoto sincronizzato, vela, ginnastica, atletica e sollevamento pesi, mentre la spondilolistesi è meno frequente nei soggetti che praticano scherma, bici, pattinaggio, pallavolo, tennis e nuoto.
Per quanto riguarda il trattamento, questo differisce a seconda che il disturbo risulti stabilizzato o meno. Le spondilolisi o spondilolistesi stabilizzate sono quelle che nel giro di due anni non subiscono peggioramenti. In questo caso spesso è possibile continuare l’attività fisica di sport non a rischio .
Spesso infatti è più comune che siano le persone sedentarie ad essere o diventare “instabili” rispetto agli sportivi, in quanto la stabilità del tratto leso, in assenza dei vincoli ossei, è determinata anche dalla situazione della muscolatura paravertebrale.
Tra spondilolistesi a rapida evoluzione è consigliata la sospensione totale dell’attività fisica in quanto risulta possibile stabilizzare la situazione solo con un trattamento fisioterapico specifico o in casi più gravi l’intervento chirurgico. Se è a lenta evoluzione, invece, saranno sufficienti dei trattamenti conservativi e riabilitativi con l’obiettivo di rinforzare e migliorare il coordinamento della muscolatura che stabilizza la colonna.
Se sapete di esser affetti da spondilo lisi, per prevenire la listesi o il peggioramento di essa si consiglia, una revisione dei programmi di allenamento, le attrezzature e la scelta degli esercizi e la loro metodologia d’ esecuzione.
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Dott. Marco Segina
Responsabile della sezione Fisioterapia Ortopedica e Sport del Poliambulatorio Fisiosan con sede a Trieste e a Muggia.
Amministratore della Polisportiva Venezia Giulia SSDarl – con sezioni Volley, Basket, BodyBuilding, Pesistica, Corsa, MountainBike.
Laureato in Fisioterapia con Lode C/o Facoltà di Medicina e Chirurgia di Trieste e Vincitore del premio miglior tesi di Laurea in Italia nel 2008 (Una nuova Scala di Valutazione delle Lombalgie).
Altri titoli:
Master Universitario in ecografia muscoloscheletrica per fisioterapisti e podologi;
Master Universitario in Osteopatia;
Diploma di Osteopractor (American Academy of Manipulative Therapy);
Diploma di Chiroterapia e manipolazioni vertebrali (Manipulation Italian Academy);
Diploma di Preparatore Atletico;
McKenzie method (level A,B,C,D,E);
Stecco method (I e II livello);
Dry Needlig cert. (American Academy of ManipulativeTherapy);
Spinal Manipulation cert. (American Academy of Manual Therapy);
McGill method (I,II,III livello);
Documentarion based care certificate instructor;
Istruttore di Functional Trainig;
Personal Trainer;
Tecnogym Exercise specialist.